Autore

Andrea Gelsomini

pubblicato il Ven, 11/03/2022 - 14:13

la tripletta di Karim Benzema al Santiago Bernabeu

Ciao ragazzi, benvenuti in questo nuovo articolo di Chiacchiere da Bar.

Oggi andrò a commentare quella che a mio avviso è la partita più bella che ci ha regalato finora il calcio europeo in questa stagione. Real Madrid – Paris Saint Germain, ritorno degli ottavi di Champions League.

Raramente vi parlerò in questo blog di singole partite, ma il match in questione oltre ad essere stato altamente spettacolare ci ha lasciato numerosi spunti di riflessione e quindi andiamoli ad approfondire subito.

L’andata

La partita di andata si è giocata a Parigi al Parco dei Principi ed è stata, contro ogni pronostico, una sfida sostanzialmente brutta, in cui nessuna delle due squadre ha espresso un gioco corale entusiasmante. L’ha decisa Kylian Mbappé con un gol molto bello nei minuti finali, un doppio dribbling fulmineo in area di rigore da posizione molto defilata sulla sinistra ed un tiro di piatto raso terra sul secondo palo. Gol pazzesco sicuramente, peccato sia stata l’unica vera emozione dell’intera partita. Uno spettacolo modesto se si pensa alla quantità di stelle in campo.

In ogni caso il risultato è da considerare meritato. Nonostante nessuna delle due abbia prevalso in maniera netta sicuramente il PSG nei 90 minuti è stato più pericoloso e, soprattutto dopo l’ingresso di Neymar a metà del secondo tempo, gli equilibri si sono spostati dalla parte dei parigini.

Da registrare anche un rigore fallito da Sua Maestà Lionel Messi, che è un po’ l’emblema di una stagione tutt’altro che gloriosa per la Pulce.

Nessuna nota positiva invece per il Madrid. Una prestazione assolutamente non all’altezza, con molti errori tecnici anche dei giocatori più rappresentativi. La squadra di Ancelotti è sembrata in balia degli avversari, incapace di strappare il pallone ai francesi e di gestirlo con qualità in fase offensiva.

Un Real davvero troppo brutto per essere vero.

Inizia lo show

Finita la partita d’andata ero convinto che sarebbe passato il Real. Ormai conosco bene gli spagnoli ed ero sicuro che al ritorno sarebbe stata un’altra storia. Contro una squadra così e senza la regola del gol doppio fuori casa, un solo gol di vantaggio è sicuramente insufficiente.

Ed infatti la partita del Bernabeu è iniziata con ben altro ritmo ma ancora una volta i francesi hanno dato l’impressione di essere superiori. Subito aggressivi i padroni di casa ma altrettanto pericolosi gli ospiti che hanno impostato da subito la partita nel modo che preferiscono, cioè aspettando bassi per avere tanto spazio in contropiede. Ed è proprio per questo motivo che anche il primo tempo di questa sfida ha visto dominare il PSG. Troppo forte Mbappé in campo aperto, se si lascia spazio al talento francese è la fine. Kylian è in grado, semplicemente, di andare a velocità doppia. Primo gol annullato per fuorigioco. Buono il secondo di interno destro forte sul primo palo dopo uno scatto impressionante in contropiede. Spettacolare il terzo a inizio secondo tempo, con una finta impossibile anche solo da immaginare quando hai davanti un portiere come Courtois. Per lui invece tutto facile, finta col destro, dribbling col sinistro e gol. Annullato ancora per fuorigioco. Si resta sull’ 1-0. Manca ancora mezz’ora e il PSG non ha ancora dato il colpo di grazia.

Da qui il film della partita si interrompe per lasciare spazio alla prima delle nostre riflessioni.

 

Il calcio ti punisce

La morale della favola è questa: Nel calcio a certi livelli, con certe squadre, non basta dominare per 3 tempi su 4. Devi dominare per tutta la partita. Devi chiudere la partita. Altrimenti la situazione può cambiare.

Iniziamo a parlare di colui che di fatto ha riaperto la partita. Non è una stella del Real Madrid. È Gigio Donnarumma, personaggio non nuovo in questo blog.

Sapete benissimo cosa penso di Donnarumma e sicuramente non starò qui a rimangiarmi quello che ho scritto mesi fa a proposito del suo addio al Milan. Non l’ho condiviso ma non metto in discussione il valore del portiere. Neanche un errore grossolano come quello di ieri sera mi fa cambiare opinione. Donnarumma è forte ed è uno dei portieri più talentuosi al mondo. Da milanista vederlo con la maglia del PSG è doloroso. Anche se Maignan lo ha sostituito alla grande. Anche se si è comportato da mercenario e solitamente uno così non merita la maglia del Milan. Questi però sono sentimenti da milanista. Da persona che cerca di parlare di calcio in maniera oggettiva vi dico che Donnarumma è ancora fortissimo, e tra i pali lo ha dimostrato anche nel primo tempo di ieri sera. Con una bellissima parata su un tiro da fuori di Benzema.

Il problema è che Gigio purtroppo non è solo parate impossibili, e noi milanisti lo sappiamo bene. Donnarumma sbaglia spesso e lo fa in maniera vistosa, pesante, quasi goffa. L’errore di ieri sera è sembrato da oratorio. Inaccettabile per un portiere come lui. Quando hai davanti Karim Benzema, cioè uno dei primi tre centravanti del mondo, non si può aspettare che ti arrivi addosso e ti porti via il pallone. Oltretutto non ci si può girare verso la porta, bisogna mandare il pallone in fallo laterale quando non si hanno compagni a cui passarlo facilmente. Invece errore di Donnarumma che si fa rubare il tempo. Contrasto con Benzema, il pallone finisce a Vinicius che di nuovo la tocca per Benzema. 1-1 e da questo momento ovviamente la partita cambia ed inizia una vera e propria lezione di calcio dei Blancos. Ho scelto tre protagonisti di questa vittoria incredibile e sono sicuro che chi ha visto la partita non potrà che concordare con me.

Errore Donnarumma

Il tecnico

 

Il primo è Carlo Ancelotti. Uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio. Qualcuno lo dava per finito dopo le ultime esperienze chiuse in maniera non brillante. Ieri sera ha dimostrato ancora una volta che il binomio allenatore top e squadra top nel suo caso funziona. Decisivi i suoi cambi nel secondo tempo. Al minuto ’57 entra Rodrygo al posto di un appannato Asensio e soprattutto entra un classe 2002, Eduardo Camavinga, al posto di una vera e propria colonna del Real, cioè Toni Kroos. Quest’ultimo cambio si rivelerà molto importante per liberare il secondo protagonista da compiti più difensivi. Al minuto ’66 arriva il gol del pareggio seguito subito dalla terza sostituzione vincente del nostro Carletto. Fuori Dani Carvajal, navigato terzino destro di grande esperienza, e dentro uno che ormai è diventato di fatto un terzino ma che nasce ala destra d’attacco e quindi molto più portato per la fase offensiva che per quella difensiva. L’uomo in questione è Lucas Vazquez e, per il tipo di sostituzione e per il momento in cui è arrivata, potrebbe sembrare a molti un cambio azzardato. Invece ancora una volta Ancelotti ci ha visto giusto perché l’inerzia si è spostata ancora di più dalla parte del Real che ha iniziato ad attaccare con ancora più convinzione, anche e soprattutto dalla fascia destra.

Un’ultima nota per chiudere il discorso su Carlo Ancelotti. Per quelli che ancora hanno qualche dubbio sul suo valore come tecnico. Il Real è in testa al campionato spagnolo con 63 punti, seguito dal Siviglia a 55 e dal Barcellona a 48. Difficile immaginarsi un crollo. Si può quindi affermare che Ancelotti stia per diventare il primo allenatore a vincere nei principali cinque campionati europei. Non male direi.

Le mosse del tecnico

Tutti a scuola

 

Il secondo protagonista è un altro che a 37 anni qualcuno dava per finito. Stiamo parlando del maestro Luka Modric. Una prestazione irreale. Penso che l’ex Pallone d’Oro ieri sera abbia dato dimostrazione non solo di una qualità tecnica assolutamente fuori dal comune, ma anche di un carattere e di un temperamento impressionanti. Se tecnicamente si parla di uno dei centrocampisti più forti e più vincenti della storia, quello che è emerso ieri sera è un dinamismo e una voglia di lottare su ogni pallone che francamente alla sua età è ammirabile. I due passaggi sul gol del 2-1 sono per gli amanti del calcio poesia allo stato puro. il primo nasce da uno strappo nella propria metà campo, lasciando sul posto in velocità due avversari e dando a Vinicius una palla filtrante in grado di sfruttare tutta la velocità del brasiliano. Il secondo è ancora più clamoroso perché una volta in area Vinicius non trova lo spazio per calciare e la ridà a Modric al limite dell’area. Il croato la stoppa e senza guardare fa passare la palla tra due avversari, con un tocco delicatissimo per Benzema che ovviamente, da posizione favorevole, calcia e porta in vantaggio il Real. Un assist che mi ha ricordato quello di Pirlo per Fabio Grosso ai mondiali del 2006 e proprio come allora è la semplicità e la naturalezza con cui è stato eseguito a lasciarmi sbigottito. Due gesti tecnici incredibili nella stessa azione riescono solo ai fuoriclasse veri. Luka Modric lo è, ed ancora una volta ha dimostrato al mondo perché è l’unico ad aver vinto un Pallone d’Oro nell’era di Messi e Ronaldo.

la classe di Luka Modric

Numeri da capogiro

 

Ed arriviamo al terzo protagonista. Avrei potuto citare Vinicius, talento pazzesco ed autore anche lui di una prestazione di livello assoluto. Non me ne voglia il giovane brasiliano che ha davanti a sé un futuro sicuramente glorioso, ma non si può non parlare di colui che ha segnato tre gol e si è portato a casa il pallone. Karim Mostafa Benzema. Un giocatore meraviglioso. Parto dal terzo gol perché può sembrare il più facile invece è di una difficoltà incredibile. Un tocco di esterno in corsa dal limite dell’area con la palla che finisce a fil di palo. Per fare un gol del genere, come si dice in gergo, devi sentire la porta come pochi e devi avere una sensibilità fuori dal comune per piazzare la palla con la giusta forza dove il portiere non può arrivare.

Tripletta in 27 minuti. Poco più di quanto fatto da Lewandowski contro il Salisburgo. Proprio come il polacco, Karim attualmente è l’unico in Europa ad aver partecipato ad almeno 40 gol con il proprio club. 30 reti e 12 assist.

Con questa tripletta Benzema sale sul podio dei migliori cannonieri della storia del Real Madrid. Sono 309 i gol con la camiseta blanca, uno meglio di Di Stefano. Solo Raul con 323 e Cristiano con 450 hanno fatto finora meglio di lui.

A 34 anni Karim sta vivendo sicuramente la miglior stagione della sua carriera. Negli ultimi anni sembra essersi liberato dell’etichetta di “spalla di Cristiano Ronaldo”. La partenza del fenomeno portoghese ha prodotto una crescita ulteriore di Benzema, che in termini realizzativi ne ha sicuramente giovato. La scorsa stagione è stata per lui la più prolifica di sempre, 30 gol in 46 partite. Quest’anno è già a 30 reti ma in sole 33 partite ufficiali ed ha già fatto il proprio record di gol in Champions, 8.  Il totale di questi ultimi in carriera è 79, di cui 67 con il Real. Uno meglio di Raul, grazie proprio a questa tripletta.

Numeri straordinari che ci dicono che questo immenso campione sta quasi vivendo una seconda giovinezza. Ormai è diventato un vero trascinatore per tutta la squadra. Un leader, tecnico e carismatico, per tutto il gruppo. Definirlo solo centravanti è davvero riduttivo. Sicuramente Benzema è il principale finalizzatore di questa squadra, ma non è solo questo. È un vero esempio di attaccante moderno. In grado di aiutare la squadra sulla trequarti, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità, in grado di segnare e far segnare i compagni. Un giocatore totale, con un’eleganza e un’abilità fuori dagli schemi.

il gol di rapina

Vincitori e vinti

 

Ultima menzione di questo articolo è per il primo degli sconfitti del match. Quello che forse al momento è il giocatore più forte al mondo, Kylian Mbappé. Ormai le voci di un suo passaggio al Real nella prossima stagione sono sulla bocca di tutti. È sembrato quasi simbolico a riguardo vederlo cambiarsi la maglia durante il primo tempo. Chissà se ci ricorderemo di quell’immagine tra qualche anno, dopo che avrà fatto le fortune del club spagnolo. Quello che è sicuro al momento è che lui è uno dei più grandi talenti che il calcio abbia visto negli ultimi anni e lo ha dimostrato anche in questa doppia sfida, con due gol in 180 minuti e giocate mostruose che ci hanno lasciato per l’ennesima volta a bocca aperta.

Lascio a voi invece il commento sull’ennesimo fallimento del PSG, il club che ha i record di acquisti più costosi della storia del calcio e che nuovamente si ritrova fuori dalla principale competizione europea.

 

Fatemi sapere nei commenti se siete d’accordo con la mia analisi della partita e se vi piace il format. Ci vediamo al prossimo articolo. A presto.