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Andrea Gelsomini

pubblicato il Gio, 26/05/2022 - 13:05

Gigio Donnarumma

Ciao ragazzi, benvenuti in questo nuovo articolo di Chiacchiere da Bar.

Non so quando leggerete l'articolo comunque oggi è il 25 maggio e Mike Maignan è diventato ufficialmente il nuovo portiere del Milan.

Chiamo i miei contenuti articoli ma questo blog non è un giornale. Oggi è uno di quei giorni in cui più che fare informazione vera e propria cercherò di esprimere attraverso la tastiera ciò che da tifoso milanista provo in questo momento. Nella speranza che apprezzerete comunque questo contenuto, oggi parleremo di Gianluigi Donnarumma.

Mai guardarsi indietro

Gigio Donnarumma è il portiere più forte che abbia visto giocare al Milan. Voglio sbilanciarmi. È il portiere più forte che ha avuto il Milan negli ultimi 40 anni, e per quanto l'affermazione risulti esagerata e dolorosa cercherò anche di dimostrarla.

La premessa fondamentale è che, come tutti i grandi appassionati di Milan sanno, noi rossoneri non abbiamo mai avuto una grande tradizione di portieri. Abbiamo avuto ottimi portieri, grandi portieri che hanno vinto ovviamente i trofei più prestigiosi con i nostri colori. Ma nessun fuoriclasse vero tra i pali.

Farò ora una rapida suddivisione delle varie rose del Milan identificandole con gli allenatori più importanti che le hanno guidate. Abbiamo quindi il Milan di Sacchi, il Milan di Capello e il Milan di Ancelotti. Ho scelto questi 3 perché sono coloro che sotto la presidenza di Berlusconi hanno vinto almeno una Coppa dei Campioni.

La prima considerazione che voglio fare, essendo il calcio uno sport di squadra, è che senza dubbio Gigio ha giocato in un Milan di livello decisamente inferiore rispetto alle squadre rossonere sopracitate.

 

Dida

I grandi del passato

Il Milan di Sacchi aveva Giovanni Galli in porta. Galli è stato sicuramente un grandissimo portiere per l'epoca. Oltre ad aver vinto tutto con il Milan può vantare anche la vittoria ai Mondiali del '82. Palmarès quindi di tutto rispetto.

Detto questo penso di poter dire che pochi di quelli che hanno vissuto quelle splendide vittorie ricordino parate clamorose di Galli. Il Milan di Sacchi è stato forse la squadra di club più forte che si sia mai vista, dubito che il portiere abbia dovuto fare gli straordinari in numerose occasioni. Come se non bastasse Galli ha dovuto aspettare il ritiro di Dino Zoff per diventare titolare in Nazionale.

Andiamo avanti perché subito dopo Galli il Milan ha avuto un portiere forse ancora più forte. Con 929 minuti di imbattibilità Sebastiano Rossi ha detenuto il record in serie A fino al 2016, quando Buffon ha fissato il nuovo primato a 973 minuti.

Il Milan di Fabio Capello semplicemente non prendeva mai gol. Possiamo tranquillamente affermare che Fabio Capello sia un allenatore che per tutta la sua carriera ha fatto dell'equilibrio il suo punto di forza. Spesso in carriera è stato accusato di vincere le partite solo 1 a 0.

Capite bene che in un Milan che aveva Maldini, Baresi, Costacurta e Tassotti in difesa e Rijkaard e Albertini in mediana, con un assetto difensivo, praticamente il portiere era uno spettatore non pagante. Non voglio togliere meriti a Sebastiano Rossi che sicuramente è stato un grandissimo portiere, ma anche in questo caso mi sento di dire che i meriti di risultati difensivi tanto straordinari siano da attribuire più al reparto che al singolo portiere.

Anche Milan di Ancelotti ha avuto due grandi portieri. Questi li ricordo bene a differenza degli altri due. Dida prima, Abbiati poi. Non mi soffermo su Abbiati, portiere di ottima affidabilità oltre che leader all'interno dello spogliatoio. Era capace di grandi parate, anche in momenti delicati delle varie stagioni. Sicuramente però non passerà alla storia come un indiscutibile fuoriclasse.

Discorso ben diverso invece per Nelson Dida. Il portiere brasiliano che ha vinto la Champions nel 2003 era un vero fenomeno. In quella stagione c'era addirittura chi metteva in discussione la supremazia di Buffon a livello Mondiale. Anche di fronte al portiere più forte della storia, il tifoso medio milanista non avrebbe accettato lo scambio, soprattutto dopo la finale all' Old Trafford. Dida era capace di parate veramente pazzesche. Ciò che stupiva di lui era la velocità disumana con cui andava a terra, che per uno spilungone alto 1,96 era davvero fuori dal comune. Aveva tutto. Agilità, esplosività, senso della posizione e, per non farsi mancare proprio nulla, parava i rigori.

Unica nota dolente, dopo due stagioni davvero al top, 2003 e 2004, e dopo aver vinto Champions e Campionato è iniziato il declino e nel giro di poco ha perso il posto ai danni proprio di Abbiati. Una crisi da cui non è mai uscito.

Questi sono stati i portieri più forti e più vincenti che ha avuto il Milan. Eterna gratitudine a tutti loro.

Un triste addio

Per i motivi sopracitati, molti tifosi milanisti questi giorni alla domanda su Donnarumma potrebbero rispondere che il Milan ha vinto tutto anche senza portieri di altissimo livello.

Io non la penso così. O meglio, è vero che il Milan del passato poteva fare a meno del portiere più forte del Mondo. Il punto è che il Milan degli ultimi anni si è dovuto ridimensionare sensibilmente. Se analizziamo i centrali di difesa che hanno vestito la maglia rossonera ci accorgiamo che il Milan ha avuto i difensori più forti della storia. Baresi, Costacurta, Maldini, Nesta, Stam. Il Milan Campione d'Italia con Allegri aveva Nesta e Thiago Silva.

Con tutto il rispetto per gli attuali Kjaer e Tomori che sono ottimi difensori. Il livello è diverso. Donnarumma ad oggi è uno dei 5 portieri più forti al mondo, insieme a Oblak, Courtois, Allison e Neuer. E di questi è nettamente il più giovane.

Vi lascerò sotto un video con le sue migliori parate. Quasi tutte con la maglia del Milan. Alcune con quella della Nazionale di cui è diventato quasi subito titolare. Lo faccio perché i tifosi tendono a dimenticare quando sono arrabbiati o delusi. Ci sta e lo capisco. In questo momento lo sono anche io. Però quello che ha fatto Donnarumma non può passare in secondo piano.

Record su Record

Gigio Donnarumma ha esordito in serie A a 16 anni e 8 mesi, togliendo il posto a Lopez, arrivato dal Real Madrid per fare il titolare con un ingaggio di quasi 4 milioni a stagione. È stato il portiere più giovane del dopoguerra a parare un rigore in serie A, nella stagione 2016\2017. Lo stesso anno, con una parata decisiva sempre su rigore ai danni di Dybala, regala al Milan la Supercoppa Italiana. Sempre nel 2016 diventa anche il più giovane portiere ad esordire in Nazionale maggiore, 17 anni e 189 giorni. Ha raggiunto la presenza numero 200 in serie A a 21 anni e 361 giorni (Buffon per fare un esempio stesse presenze a 24 anni e 83 giorni, ed era un record). Questi sono solo alcuni dei record di precocità che attestano che Gianluigi Donnarumma sia un autentico fenomeno.

Negli anni lo sbarbato portierone del Milan è diventato uomo e leader per tutta la squadra. Ha acquisito la capacità di guidare e richiamare tutto il reparto difensivo della squadra. Ciò che è in grado di fare tra i pali è sempre stato di una categoria superiore rispetto agli standard del calcio italiano. Quello che però in pochi sottolineano è la quantità di palloni che ogni partita Donnarumma tocca con i piedi. Sono tantissimi. I dati di Gattuso allenatore parlavano di 40\50 palloni a partita, e non mi sembra che con Pioli siano diminuiti. Gigio è fondamentale per l'intero gioco del Milan. Da sicurezza, e nonostante qualche errore di troppo, la sua crescita è costante e sempre più decisiva per i risultati della squadra.

Parate decisive

Perché?

 

In questo articolo non intendo parlare di Maignan. Non giudico chi non ho visto giocare con la maglia del Milan. Dubito che riuscirà a fare meglio di Donnarumma ma ovviamente glie lo auguro con tutto il cuore e farò il tifo per lui e per il Milan.

Voglio esprimere in ogni caso il mio disappunto e il mio stupore per tutto quello che è successo.

Donnarumma ha esordito nel Milan. A detta sua ha sempre tifato Milan. Lo abbiamo visto più volte baciare la maglia. Il primo rinnovo è stato un capolavoro di Mirabelli. Il giocatore stava per andare in scadenza e avremmo potuto perderlo a 0.

Con 6 milioni a Gigio e uno al fratello Antonio la disastrosa proprietà cinese si è aggiudicata per 4 anni le prestazioni del fenomeno del calcio mondiale (almeno per quanto riguarda il ruolo di portiere). Senza nessuna pericolosa clausola rescissoria che avrebbe potuto in qualsiasi momento compromettere il rapporto tra le parti.

È stata una vicenda che ha fatto contenti tutti. Il Milan perché ha avuto per anni il portiere più forte della serie A. il giocatore perché ha sistemato se stesso e la propria famiglia dal punto di vista economico. I tifosi perché dopo una prima indignazione per la cifra spropositata si sono comunque resi conto dell'importanza del giocatore, che con le sue fenomenali parate ha più volte messo a tacere le numerose polemiche legate al suo ingaggio.

Da quella pirotecnica trattativa sono però passati 4 anni. C'è stato un cambio di proprietà e numerosi cambi in dirigenza. Del rinnovo, tuttavia, non si è mai parlato purtroppo. Sicuramente il procuratore, parte lesa dal precedente rinnovo, avrà la maggior parte delle colpe. Ma non credo sia l'unico artefice di questo amaro epilogo.

L'attuale dirigenza del Milan secondo me ha provato a prolungare il rapporto con Donnarumma. Ritengo che in tempi di Covid andare a ritoccare di 2 milioni a stagione un ingaggio già alto, e portarlo da 6 a 8 milioni a stagione, sia uno sforzo notevole per un club che ha appena centrato la qualificazione in Champions.

Appunto, la Champions. Perché oltre a tanti soldi la massima competizione europea avrebbe dovuto cambiare anche le prospettive sportive del giocatore. Con l'ingresso in Champions un giocatore importante come Donnarumma avrebbe dovuto sentirsi coinvolto in un progetto ancora più stimolante. Nella squadra che lo ha lanciato. Con i compagni con cui ha sempre giocato.

Non riesco a capire cosa si possa volere di più. Donnarumma ha lavorato per tutto questo per anni. L'ho visto esultare, correre ad abbracciare i compagni dopo il rigore di Kessié. L'ho visto festeggiare cantando con tutta la squadra nello spogliatoio e nel pullman dopo la partita. Ora che siamo tornati in Champions se ne va. Per due milioni in più a stagione. Francamente è incomprensibile. Io non so cosa sia realmente successo ma mi rifiuto di credere che dietro una decisione così drastica ci siano due milioni di euro quando già ne puoi prendere 8 a stagione. Per me non ha senso e sarei ipocrita a nascondere la delusione con la gioia per l'arrivo di Maignan.

 

 

Ditemi voi cosa ne pensate. Io francamente non so darmi una risposta.

Vi aspetto nel box dei commenti.

Ci vediamo al prossimo articolo. A presto...